Be Stupid - Filosofia Diesel
La Diesel ha lanciato nel 2010 una massiccia campagna pubblicitaria molto essenziale: una scritta a
colori molto accesi posta su sfondo nero, o in certi casi sullo sfondo di una
foto che sottolinea il messaggio del testo.
L’intera “filosofia”
proposta dalla Diesel è esplicata nel video che si trova sul sito della ditta
nonché, ovviamente, su YouTube. Ma i manifesti che hanno letteralmente
invaso la cartellonistica urbana mostrano soltanto alcuni frammento,
decontestualizzati, in cui si ripropone con insistenza l’opposizione tra
“smart” e “stupid”. Ovviamente la forza di questa pubblicità sta tutta nella
diffusione, ovvero nella ripetitività del messaggio, e gode soprattutto della
circolazione: insomma, come ogni campagna pubblicitaria, si avvantaggia tanto
della critica – e forse tanto più della critica – quanto dell’approvazione.
È stato detto, molto
ingenuamente: «40 manifesti, una decina di slogan per trasmettere la nuova
filosofia Diesel, sicuramente vicino alla mission e alla filosofia di un'azienda sempre giovane, innovativa e creativa.. fiera di essere fuori dagli
schemi! Le persone intelligenti avranno il cervello, ma gli stupidi hanno gli
attributi per farlo, sanno dire di si, creano e hanno storie da raccontare».
Qui non si tratta di
criticarla, ovviamente, quanto di analizzarla, sviscerarla, vivisezionarla –
insomma di de-costruirla. Per renderne palese la struttura sottostante, il
tessuto nervoso, per così dire, e infine per neutralizzarne l’impatto.
Like balloons, we are filled
with hopes and dreams
But. Over time a single sentence creeps into our lives
Dont be stupid.
Its the crusher of possibility.
Its the worlds greatest deflator.
The world is full of smart people.
Doing all kind of smart things...
Thats smart.
Well,
were with stupid.
Stupid is the relentless pursuit of a regret free life.
Smart may have the brains...
but stupid has the balls.
The smart might recognize
things for how they are.
The stupid see things for how they could be.
Smart critiques.
Stupid creates.
The fact is
if we didnt have stupid thoughts
wed have no interesting thoughts at all
Smart may have the plans...
but stupid has the stories.
Smart may have the authority
but stupid has one hell of a hangover
Its not smart to take risks...
Its stupid.
To be stupid
is to be brave
The stupid isnt afraid to fail.
The stupid know there are worse things than failure...
like not even trying.
Smart had one good idea,
and that idea was stupid.
You cant outsmart stupid.
So dont even try.
Remember
only stupid can be truly
brilliant
So,
BE STUPID
But. Over time a single sentence creeps into our lives
Dont be stupid.
Its the crusher of possibility.
Its the worlds greatest deflator.
The world is full of smart people.
Doing all kind of smart things...
Thats smart.
Well,
were with stupid.
Stupid is the relentless pursuit of a regret free life.
Smart may have the brains...
but stupid has the balls.
The smart might recognize
things for how they are.
The stupid see things for how they could be.
Smart critiques.
Stupid creates.
The fact is
if we didnt have stupid thoughts
wed have no interesting thoughts at all
Smart may have the plans...
but stupid has the stories.
Smart may have the authority
but stupid has one hell of a hangover
Its not smart to take risks...
Its stupid.
To be stupid
is to be brave
The stupid isnt afraid to fail.
The stupid know there are worse things than failure...
like not even trying.
Smart had one good idea,
and that idea was stupid.
You cant outsmart stupid.
So dont even try.
Remember
only stupid can be truly
brilliant
So,
BE STUPID
Questo il testo per
intero, in un inglese, come si noterà, scarno, essenziale, molto immediato. Un
messaggio per gli stupidi, certo, facilmente comprensibile. O forse non tanto
facilmente comprensibile, nel senso che, come nel gioco delle tre carte,
nasconde proprio ciò che con più evidenza pretende di mostrare.
Siamo all’apoteosi della
pubblicità. All’apoteosi, cioè ad uno zenit che mostra al contempo tutta la sua
forza d’accecamento.
In primo luogo, la
“filosofia” Diesel sostiene la stupidità in quanto creatività («Smart
critiques, stupid creates» – indubbiamente, leggere un messaggio del genere
all’uscita dall’università fa un certo effetto…), in quanto romanticismo,
ingenuità, coraggio etc. – di contro alla piatta intelligenza dei pavidi, dei
burocrati e dei dritti. Diventa allora un messaggio fortemente
anticonvenzionale, contro culturale, quasi quasi rivoluzionario. Stupido è
bello – essere stupidi vuol dire, nel messaggio, non essere inquadrati, non
sottostare a nessuna logica e a nessuna convenienza, rischiare per i propri
ideali, essere liberi, ribelli, fighi. Molto fighi: «smart may have
the brains, but stupid has the balls».
Sentenze molto sagaci,
molto furbe – molto “smart”. Che fanno sentire molto smart lo stupido che le
legge, perché ne coglie subito tutta la paradossale furbizia. E che toccano al
cuore i sentimenti di frustrazione di tutti noi stupidi che ci vediamo
sottrarre il mondo da un gruppetto di furbastri che hanno solo qualche idea,
qualche piano, ma che non sanno sognare, non hanno sentimenti («hopes and
dreams») come invece noialtri comuni mortali. Noialtri che magari non possiamo
nemmeno permetterci la Smart che hanno gli altri – quelli furbi e piatti che
lavorano soltanto per comprare l’auto alla moda.
È strano, perché
sembrerebbe proprio fatta da qualche filosofo, questa filosofia Diesel: un
socratico appello ad essere se stessi, a non cedere ai compromessi di questa
società, ad essere veri. Anzi, veramente sembra pensata da un tipo molto smart…
e questo lo si capisce subito – ciò che contribuisce ad alimentare il
sentimento di autostima per aver capito il giochino che c’è dietro.
Ed è allora che uno punta
tutto sulla carta buona, convinto di aver fregato il prestigiatore. E puntualmente
perde.
Perché fare una massiccia
campagna pubblicitaria per invitare le persone ad essere dei novelli Socrate?
Che cosa ci guadagna la Diesel? Ma è evidente: la Diesel vuole vendere jeans.
La campagna pubblicitaria serve alla Diesel per vendere jeans… e i jeans dove
sono? Sono nell’immaginario collettivo, ovviamente, sono nella storia dei
movimenti giovanili, sono nei teenager che dagli anni ’60 non indossano altro
che jeans, come forma di protesta, come capo d’abbigliamento anticonvenzionale,
per comodità. Eccetera eccetera.
E allora? Allora,
evidentemente, se alla Diesel dovesse riuscire di collegare il proprio marchio
a questa filosofia, a questi sentimenti di ribellione e di malcontento, il
gioco è fatto: è la stessa idea di voler essere anticonformisti a spingere lo
stupido di turno a vestirsi conseguentemente Diesel.
E così, si sono scoperte
le carte? Non del tutto. Perché, per esempio, ricorrere all’idea di stupidità?
Perché lo slogan, che suona come un imperativo categorico: «be stupid»? Non
poteva essere, per dire: «be true», oppure «be yourself» o, che so, «be whatever you
want»?
Ma è questa la vera
apoteosi, la trasparenza del male, l’oscenità senza pudori che tanto più passa
inosservata: siamo di fronte allo slogan di un’oligarchia di smarties che
vogliono convincere gli stupidi ad essere più stupidi. Un mezzo per placare
l’insofferenza dei perdenti, quel moto di ribellione che abbiamo tutti quando
vediamo una Smart, o comunque il sentimento di frustrazione che proviamo per il
fatto di non avere un briciolo di potere. E per il fatto di sentirci stupidi.
«Ma non preoccupatevi, siate stupidi, perché stupido è bello!». È qui che si
rivela il vero gioco di prestidigitazione. Qualunque moto di ribellione verrà
così riassorbito nella megamacchina della produzione e troverà soddisfazione
nell’acquisto di un jeans – ovvero, per inciso, in un’idea di rivolta, in
un’estetica della ribellione che si sazia nella moda dell’eterna giovinezza.
Non solo, ma in questo modo, in realtà, si toccano le corde del narcisismo più
bieco onde convincere della propria superiorità morale proprio lo stupido,
ovvero l’ignorante, lo stolto che guarda solo GF perché tanto la politica è
tutta una merda, la capra, insomma, sì proprio la capra che non vorrebbe altro
che comprarsi la Smart e spogliarsi in diretta per avere un secondo di fama. Be
stupid – be a sheep.
Altro che Essi vivono – questo sì che è un
capolavoro di maligna furbizia. E non c’è nemmeno bisogno di comprarsi lenti
particolari per vedere il messaggio che c’è dietro, ormai: siamo così
assuefatti che non ci accorgiamo nemmeno che ci stanno dando dello “stupido”…
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